COME SCEGLIERE UN CORSO DI AIKIDO

come scegliere un corso di aikido Dopo tanti anni particolarmente intensi come Maestro, ho diverse cose da aggiungere in relazione alla scelta di un corso di aikido.
Le motivazioni per intraprendere un corso di aikido sono simili a quelle di ogni altro corso di arte marziale. Si parte dalla curiosità: una disciplina orientale che ti insegna le mosse per difendersi da un evento accidentale, qualcosa di insolito, "un amico di un mio amico mi ha detto di provare", per controllare l'aggressività o magari per svilupparla..
Insomma diverse motivazioni, di varia natura.
Ma se siete convinti e volete proprio iniziare, magari avete tra le mani un volantino o state cercando su internet quel dojo che sicuramente potrà esservi di aiuto nella vostra passione, come fare?
Premesso che le considerazioni ovviamente sono per chi ha la fortuna di abitare in un grande centro metropolitano, a Roma ci sono circa 40 posti dove praticare aikido, magari chi abita in un piccolo centro o in città e paesi di provincia non ha molta scelta..
In tal caso ha poco da scegliere. Ma se magari ce ne sono solo due, tra questi due, quale scegliere?

Mi permetto di fornirvi alcuni suggerimenti.

1. Praticità

La distanza e i mezzi di trasporto per arrivarci. Dovete stare comodi: il luogo più vicino è il miglior luogo. Sotto casa, a due passi o dietro la fermata della Metropolitana. Questo perché nell'aikido ci vuole costanza e dedizione. Saltare una lezione vuol dire perdere tempo. Non che ci sia fretta, ma se uno deve fare le cose fatte bene deve cercare di essere sempre presente, alle lezioni, alle dimostrazioni, agli stage.
Lo so, è in contrasto con la mitica immagine del dojo sperduto e degli allenamenti di Luke Skywalker con Yoda su Dagobah ma a meno di spendere un capitale in viaggi interstellari, la cosa più comoda è un luogo pratico di pratica. Con orari umani. La domenica mattina dalle 5.00 alle 5.30, o il mercoledì dalle 22.00 in poi è un orario non seguibile per la maggior parte delle persone. E anche se pensate di farcela data la vostra attuale disponibilità non è detto che in futuro possa essere sempre la stessa. Purtroppo non tutti i paesi hanno questa disponibilità. Magari si è costretti a viaggiare per chilometri, e magari l'insegnante non è neanche dei più simpatici… Però.. non c'e' scelta. In tal caso mi complimento per l'impegno e mi auguro di incontrarvi un giorno.

Ma...

Se potete scegliere, se avete più dojo e magari con poca differenza di distanza... Io vi consiglio un Dojo di aikido tradizionale. Ovvio, è il mio stile. Ovvio.

2. Tatami Fisso

Poche storie. Montare e smontare il tatami è snervante. Onestamente. Certo non è facile trovare una struttura disponibile a mantenere i tatami fissi ma non è facile neanche l'aikido. Restare ancorati alla romantica visione degli allievi volenterosi di imparare e impegnati a montare smontare e pulire i tatami, va bene ma fino ad un certo punto. E' chiaro che stiamo parlando di gruppi numerosi, in tre neanche vale la pena crearsi il problema. Montare e smontare 150 mq di tatami e riporli in un magazzino.. Che almeno vi paghino i contributi!!

3. Dimensioni

Un maxi iper gym center con cinema 3d e pista di bowling è per socializzare, il target è diverso, serve per rimorchiare non per praticare. E rischiate di finire con il frequentare un corso estremamente triste rispetto al contesto molto più divertente. Più è grande il centro sportivo, più le tentazioni sono troppe. Le occasioni di distrazione, si d'accordo altri dieci minuti, l'articolo lo finisco dopo, sto solo guardando il corso di danza del ventre, è quasi finito.

4. L'insegnante

Veniamo ad un punto dolente. Si perché, dovete sapere, che nelle arti marziali non c'e' un criterio a priori e non è detto che un VII dan sia migliore di un IV dan. Infatti avere il numeretto dopo la cintura nera è un vezzo che a molti attira, specialmente gli insegnanti più ipocriti, quelli che dicono: “ooh no, no sono solo sciocchezze, bisognerebbe toglierli, tanto non servono a niente, se uno è bravo è bravo mica conta il dan”. Bene. Alla larga. Lontani da questi, sono i peggiori. Il dan conta. Conta eccome. C'e' gente che ha fatto di tutto per un passaggio di dan, persino, beh persino [Inserisci qui qualcosa di ripugnante possibilmente coinvolgendo abitudini sessuali e parentele].

In particolare serve per avere l'abilitazione all'insegnamento.

Le arti marziali godano di quel particolare privilegio per cui tutti in Italia possono fregiarsi di qualunque grado all'interno di una generica associazione, purché non ricalchino nel nome i gradi di forze armate.

Esempio: Il povero XXXX, inventa una nuova disciplina il SuperMegaAikido, fonda l'associazione italiana di SuperMegaAikido e comincia a distribuire i gradi agli associati. Tipo che non si da il prestigioso VII dan? Certo. Mi posso dare il grado di Tenente? NO. E' questa l'unica limitazione. Posso senz'altro dare ai miei soci il grado che mi pare, peccato però che questi gradi non siano validi al di fuori della mia associazione. Che vuol dire validi? Che potrò diffondere questa disciplina solo in strutture in cui viene praticata la disciplina che ho inventato. Esistono in Italia grandissimi 8, 9, 10 dan di aikido. Ma chi li “certifica”? Chi li valida? Nessuno. Solo l'ente stesso che riconosce questa disciplina.

Come direbbe un mio allievo “pazzesco!!”. Invece no, è proprio così. Ci si può dare da soli il grado che si vuole. E si possono persino vendere!!! Cioé dei pezzi di carta che io mi invento e vendo come primo, secondo terzo quarto, quinto e sesto dan..

Quindi i Dan contano, ma non sono tutto. La preparazione dell'insegnante è ovviamente un qualcosa di imperscrutabile per uno che varca per la prima volta la soglia del tatami. Può essere un mostro di bravura o un millantatore. Ovviamente si scoprirà solo dopo anni e anni di pratica sprecata. A meno di fidarvi di alcuni miei pochi consigli.

Io ho scelto uno stile difficile. Uno stile tradizionale dove non ci si può improvvisare insegnanti Complesso ma completo. Non una ginnastica "ispirata" all'aikido. Poi fate voi. Ma vi do un consiglio. Non appena sentite il Maestro che dice: "se UNO vi prende così voi fate ... " andate via.

Probabilmente questo consiglio non lo riuscirete a capire subito. Ma fidatevi: cambiate Dojo.

5. Internet.

Cercate, sfrocoliate, spulciate chiedete e non esitate. Cercate nei forum, leggete, cercate informazioni sul maestro, e vedete voi stessi, ma aprite gli occhi. E non affidatevi solo all'istinto. Chiedete di provare e verificare sulla vostra pelle. Una o due lezioni di prova non si negano a nessuno!

Un ulteriore cosa. I grandi maestri con 50 diplomi, aikido, ju jitsu, judo, jodo, kenjutsu, battodo, iaido ecc ecc.. alla larga. Sono dei collezionisti, hanno altro a cui pensare che a fornire un valido servizio. Piuttosto scegliete uno stile tradizionale, completo piuttosto che aikido E armi

Ultimo consiglio misterioso. Se l'insegnante usa una spada di legno con la punta: salutate e cambiate Dojo. Fidatevi.

Vi lascio una frase che mi disse il mio compianto Maestro Fausto De Compadri: “Tre anni trascorsi con il maestro sbagliato, sono tre anni persi. Tre anni trascorsi a cercare un Maestro, sono tre anni guadagnati”.



Autore: Carlo Cocorullo
Data: 12/06/2015
« Torna indietro