STORIA DELLE ARMI NELL’AIKIDO

PARTE I: CONSIDERAZIONI PRELIMINARI


Le armi nell’Aikido: chi, come, e dove

O' Sensei reiIl tema delle armi nell’Aikido è, tanto storicamente quanto tecnicamente, uno degli aspetti più dibattuti nel (piccolo) mondo marziale che condividiamo.

- Qual è l’origine della pratica delle armi nell’Aikido?
- Quali armi si utilizzano?
- Da quando?
- Sono imprescindibili per la pratica dell’Aikido?
- E se sì, perché?

Queste sono molte domande, ed alcune di esse non hanno una facile risposta.
Senza la pretesa di dare risposte definitive e non avendo tantomeno la presunzione di pensare di poter abbracciare tutta la problematica, introdurremo alcuni elementi di giudizio che speriamo permettano ai praticanti di Aikido di capire meglio la pratica con le armi all’interno di questa disciplina.

Considerazioni preliminari

Nell’affrontare questa tematica è importante centrarsi su tre chiavi che ci sembrano fondamentali:

1. A differenza delle scuole giapponesi più tradizionali Ueshiba non creò mai un sistema codificato della pratica con le armi. Al contrario, mostrava il proprio curriculum a riguardo, parallelamente alla pratica a mani nude, in un modo spontaneo o poco organizzato.
Questo si deduce non solo dai commenti dei suoi alunni più diretti, ma anche dal fatto che egli non creò un sistema formalizzato, sullo stile dei kata.
Proprio Saito Sensei affermò che Ueshiba non era un sostenitore del sistema 1-2-3 (dan kai – passo passo) tipico dei kata giapponesi, ma che questo sistema fu accettato alla fine, perché unico modo per poterli mostrare ad un più grande numero di persone.
Questo processo di codificazione della pratica con le armi diede luogo all'intervista "Iwama dopo la guerra", dello stesso Saito. Questa è una prima chiave.

2. La seconda chiave risiede nel fatto che Ueshiba, non ricevette insegnamenti sulle armi da parte del suo Maestro della Daito Ryu, Sokaku Takeda.
Quest'ultimo praticava principalmente il ken dell’Ono Ha Itto Ryu, una scuola molto popolare in quel momento in Giappone (che esiste ancora oggi ed associata alla Daito Ryu e all'origine del Kendo). Tutta l’informazione grafica che abbiamo della pratica con le armi di Ueshiba, ci mostra O'Sensei in posizioni molto diverse a quelle dell’Ono Ha Itto Ryu (es. il modo di tagliare, la posizione dei piedi, ecc.).
Dove apprese l'uso della spada e con chi, sono altri elementi di cui tener conto.

3. Infine Ueshiba non solo impiegava la spada per svilupparne l'abilità nel combattimento, ma esercitava anche un lavoro individuale con differenti armi e ci risulta chiaro dalle foto e dai video che di Lui ci sono rimasti.

Tenendo in considerazione queste tre chiavi, possiamo cominciare a sottolineare alcuni punti fondamentali:

· Ueshiba recuperò ed adottò nel proprio sistema, la pratica con le armi di diverse scuole, includendo aspetti basici delle stesse a livello marziale, come l’hanmi, il maai, il kiai, o la strategia di combattimento.
Queste scuole erano diverse dall’ Ono Ha Itto Ryu o dalla Daito Ryu, quindi Ueshiba si distanziò chiaramente dal suo Maestro Takeda. Questo percorso cambiò negli anni, e fattualmente non sembra aver raggiunto la maturità se non dopo la Seconda Guerra Mondiale.

· Dopo la Seconda Guerra Mondiale, si formalizzò la pratica con le armi di O'Sensei a fini pedagogici, importante perché propedeutica all’apprendimento degli aspetti basici della marzialità dell’Aikido.
Non bisogna dimenticare che vari alunni di O’Sensei, che ricevettero meno insegnamenti nelle armi, adattarono direttamente altri stili di spada tradizionali all’interno della pratica marziale.
Cosicché non esiste un solo sistema di armi nell’Aikido, bensì vari, che cambiano a seconda della loro origine e del loro radicamento negli insegnamenti del Fondatore.

· La pratica con le armi di Ueshiba non aveva solo una finalità marziale: se così fosse, non si potrebbe capire il perché di una serie di esercizi in solitaria, il cui obiettivo chiaramente non è quello di allenare abilità strettamente marziali.

Questi tre punti guidano questa esposizione. Per finalizzare il discorso, faremo una riflessione personale sulla pratica con le armi nell’Aikido e su come questa debba intendersi affinché sia realmente fruttuosa nella pratica marziale.

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