STORIA DELLE ARMI NELL’AIKIDO

PARTE VII: CONCLUSIONI

Dopo 6 pagine, giungiamo al finale di questo breve saggio sulle armi in Aikido. La nostra intenzione non è stata quella di essere esaustivi, ma di realizzare un ripasso di tutti gli elementi necessari per capire, nel loro contesto storico, i distinti sistemi di armi che si praticano nei diversi stili dell’Aikido.

Partendo da questo, possiamo trarre alcune conclusioni interessanti:

1. Ueshiba praticò armi di diverse scuole, soprattutto quelle della Kashima Shinto Ryu, e le integrò nella sua pratica marziale, filtrando quello che sarebbe divenuto il proprio stile. Non si puo’ esattamente dire che praticasse Kashima, senonché adattò quest’ultima ai suoi criteri ed obiettivi,e d’accordo con la sua esperienza marziale cominciata nella Daito Ryu. Lo stesso successe con altre scuole che non conosciamo molto bene, specialmente riguardo all’aikijo.

2. la finalità delle armi era praticare i principi dell’arte: hanmi, kokyu, maai, deai, angoli e posizionamento, tra altri. Ueshiba non concepiva la pratica delle armi e quella a mani nude come qualcosa di separato, e praticaba entrambe come un unicum. Per questo incluse nei suoi allenamenti pratica a coppie e in solitaria, che permettessero di lavorare tutti questi elementi.

3. Peraltro Ueshiba concepiva la propria pratica marziale anche come un esercizio spirituale, basato sul misogi: la purificazione del corpo, della mente e dello spirito. Le pratiche di misogi no jo che possiamo vedere nei video e nelle foto, ne sono la prova: per O’Sensei l’Aikido era un metodo per purificarsi, oltre che un’arte marziale, e le armi non facevano eccezione.

La trasmissione delle armi nell'aikido: avere le idee chiare

Questa pratica marziale non ebbe una trasmissione lineare, perché Ueshiba non si preoccupò di creare un sistema pedagogico strutturato, così come fecero invece due dei suoi discepoli che recuperarono quello che a loro era stato insegnato da O’Sensei:

- Michio, i kumitachi della Yagyu Shinkage Ryu e il maki, che certificava che il Masakatsu Bo Jutsu fosse una pratica marziale aiki;
- Saito, tutto quello che aveva praticato a Iwama per oltre un ventennio, creando (con O’Sensei ancora in vita) un sistema di suburi, kata e pratica a coppie, che si mantiene a tutt’oggi con l’idea intatta di concepire la pratica con armi e quella a mani nude come un tutt’uno: il riai. Da ultimo, Tohei creò i suoi kata del jo, fortemente influenzato da Saito Sensei.

In questo modo, il vuoto lasciato nell’Hombu Dojo dalla poca attenzione di Kisshomaru, fu riempito (anche se forse questa non è la parola esatta) in diversi modi, a partire dalle varie linee di spada non praticate da O’Sensei, ed introdotte da Nishio, Yamaguchi, Tissier, o Saotome Sensei tra altri.

Arrivati a questo punto ci domandiamo: quale pratica nelle armi dovremmo scegliere per il nostro Aikido? È importante chiarire che non vogliamo andare a discapito di nessuna: tutte sono molto rispettabili, e i loro creatori fecero grandi sforzi per sistematizzarle, secondo le proprie esperienze e il contatto avuto con O’Sensei.
Ma quello che è necessario sapere, è da dove venga ciascuna pratica, per poter scegliere quella più interessante od opportuna.

Sapendo questo, non ci lasceremo ingannare dalla scelta di un maestro nel momento in cui decida i principi di quale scuola includere nel proprio stile di Aikido.
Nishio creò un nuovo Budo, partendo dall’Aikido che imparò all’Hombu Dojo; per questo, quando qualcuno si presenti insegnando aikiken o aikijo, dovremmo chiederci da dove provenga ciascuno di essi, e come siano imparentati con la pratica reale di O’Sensei (qualora lo siano) ;
in questo modo, che ci piacciano o meno, avremo dei criteri per scegliere.

Detto questo: qual è il criterio di base per scegliere una certa scuola? Ci piacerebbe riassumerlo in una parola: riai. La pratica con le armi dovrebbe essere legata alle tecniche a mani nude, in modo profondo e complesso: dovremmo riuscire a praticare con le armi i principi basici dell’Aikido, per far sì che questo sia produttivo e migliorabile.
Armi e mani nude dovrebbero essere una sola cosa.

FONTI E LINKS

- Aikido. L'essenza dell'aikido. Gli insegnamenti spirituali del maestro - Ueshiba Morihei, 1995, Edizioni Mediterranee
- Il cuore dell'aikido Disponibilità - Ueshiba Morihei, 2011, Edizioni Mediterranee
- Takemusu aikido. Vol. 1: Storia e tecniche di base - Saito Morihiro; Pranin Stanley A.
- Takemusu Aikido. Commentario al manuale di allenamento di Morihei Ueshiba del 1938. Ediz. speciale Budo. Vol. 6 - Saito Morihiro

http://www.kashima-shinryu.jp
http://yagyu-shinkage-ryu.jp
http://www.yoseikanbudo.jp
http://www.aikikai.or.jp
http://en.shodokanaikido.com
http://www.aikidoenlinea.com
http://www.aikidojournal.com
http://shutokukan.org
http://www.ki-aikido.it

Un doveroso ringraziamento ad Antonella Foti per il prezioso lavoro di traduzione dallo Spagnolo

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